L’ultima sfida lanciata dal Gal

“SicaniAppedi”, come scoprire i luoghi e soprattutto chi li abita

 
Spiega Pierfilippo Spoto: 450 chilometri tutti da percorrere in ogni modo, coinvolti 29 comuni

Quattrocentocinquanta chilometri di percorsi, per scoprire a piedi, passo dopo passo, il cuore dei Sicani. Un itinerario ideale che tocca tutti i ventinove borghi del territorio, dal mare ai monti, per un viaggio alla scoperta di una natura sorprendente e di una ospitalità fatta di incontri e sapori unici.
Si chiama “Sicani Appedi” il progetto finanziato dal Gal Sicani e che prevede, tra l’altro, la realizzazione della segnaletica in pietra o in legno, lungo tutto il percorso; e la realizzazione di un apposito sito web e di una app.
«Il destinatario del nostro progetto – dice Pierfilippo Spoto, animatore territoriale Gal Sicani e promotore del turismo esperienziale da oltre vent’anni – non è un pellegrino, ma un viandante curioso che ama soffermarsi, conoscere non solo i luoghi più belli del territorio che visita, ma anche le persone che vi abitano, i momenti più importanti della comunità. È per questo che stiamo mettendo a punto tragitti di circa quindici chilometri, anche da un borgo all’altro. L’iniziativa, ovviamente, durante l’anno terrà conto delle diverse feste tradizionali, delle sagre di prodotti tipici e delle esperienze legate alla stagionalità, come la raccolta delle olive e la vendemmia».

Un viaggio nel viaggio nell’ottica di quel turismo esperienziale, attento alle eccellenze del territorio e alla sua anima più vera: «Perché mangiare pane caldo con l’olio nuovo è senz’altro una bella esperienza, ma il nostro focus – dice Spoto – non è il pane cunzato, ma chi lo conza». Il capitale umano, vera ricchezza da queste parti, dove una generazione di giovani imprenditori agricoli sta costruendo un nuovo futuro. Molti sono ritornati apposta dall’estero, hanno preso in mano le aziende di famiglia, ammodernandole e puntando tutto sulla qualità; e, adesso, ad andare oltre confine sono i loro prodotti.
«I cammini che si svolgeranno nell’entroterra dei Sicani – dice Spoto – puntano a valorizzare queste nuove realtà. Il nostro viandante curioso incontrerà il contadino, il pastore, lo scultore… in un percorso fatto di esperienze e di relazioni».
Lungo la costa, da Eraclea Minoa a Porto Empedocle, passando per la celeberrima Scala dei Turchi, il protagonista assoluto dei cammini sarà, invece, l’abbacinante candore della marna siciliana; e l’incredibile contrasto con il blu del mare cristallino.
“Sicani Appedi”, dunque, ma anche a cavallo o in bici. «E chi non vorrà o non potrà rinunciare all’auto – dice Spoto – avrà sempre la possibilità di raggiungere le varie tappe del percorso sulle quattro ruote».

Il progetto prenderà il via entro il prossimo anno, nel frattempo a studiare il modello Gal Sicani, arrivano dalla Polonia. «Abbiamo scoperto – dice Spoto – che l’Europa favorisce la comunicazione fra Gal, i Gruppi d’azione locali, e ne abbiamo approfittato. A visitare i Sicani è arrivata una delegazione rappresentativa di due Gal polacchi, uno promosso da un’associazione di donne di campagna. Ai nostri ospiti è piaciuto molto il coinvolgimento del capitale umano, delle persone… il nostro modo di fare della comunità una risorsa fondamentale e, prima ancora, un attore fondamentale».
Tra marzo e aprile, il volo a Varsavia per ricambiare la visita ed “esportare” il metodo Sicani.

Testo di Redazione