La Rete dei Sicani: i partner

Santo Stefano Quisquina
Ovvero cambiare vita
puntando sulla bellezza

 
Salvatore Ferlita ha iniziato
con un’auto, ora ha 7 mezzi
e lavora con turisti e pellegrini

Innamorato del suo borgo e della sua storia secolare, sei anni fa, in un momento di difficoltà, ha deciso di cambiare vita; e grazie a un altro cambio di rotta, quello di un caro amico, ha deciso di rilevare la sua licenza di noleggio con conducente. Oggi ha 61 anni ed è uno dei più convinti partner della rete dei Sicani; la sua attività fa parte anche del Distretto rurale di qualità dei Sicani.
«Per una vita – racconta Salvatore Ferlita di Santo Stefano Quisquina – ho lavorato nel campo dell’edilizia, ma a un certo punto le cose non andavano più per il verso giusto e, quindi, quando un mio amico ha preferito accettare un lavoro a tempo indeterminato come bidello, ho pensato di acquistare la sua licenza. Cambiare vita lavorativa a 55 anni non è stata una passeggiata, ma ho creduto nel mio progetto: all’inizio avevo soltanto un’autovettura, oggi ho sette mezzi. Lavoro con i turisti, ma anche con la gente del luogo che per motivi di varia natura ha necessità di essere accompagnata in giro per la Sicilia. Aderire al progetto di Sicani Villages per me è stato naturale come bere un bicchiere d’acqua; credo fortemente nel potere e nella forza della rete: il nostro è un territorio ricco di storia e di tradizioni e facendo squadra tutti insieme, abbiamo la possibilità di farlo conoscere sempre di più e di valorizzarne il potenziale».

E oggi, infatti, a differenza di quanto accadeva in passato, a Santo Stefano Quisquina arrivano sempre più turisti ispirati dalla fascinazione della storia di Santa Rosalia che, come vuole la tradizione, durante il suo eremitaggio tra il 1150 e il 1162 in una grotta nel secolare Bosco della Quisquina, pare andasse a pregare all’ombra di una quercia che oggi ha settecento anni. Poi, c’è il Santuario e gli ambienti conventuali abitati dalla congregazione di eremiti, la cui storia affascinò anche Andrea Camilleri che qui ambientò uno dei suoi romanzi storici: “Le pecore ed il pastore”. E, quindi, il Teatro Andromeda realizzato dal visionario artista pastore quisquinese Lorenzo Reina, con le sue sedute di blocchi di pietra, posizionate in modo tale da riprodurre la costellazione di Andromeda: un luogo magico di grande fascino e poesia, assolutamente da non perdere.
«Non ci sono solo i turisti – dice Ferlita – ma anche i pellegrini. Forniamo, infatti, anche assistenza e, a richiesta, servizio di trasporto bagagli a chi, percorrendo la Via Francigena, preferisce viaggiare più leggero».
Insomma, i tempi duri del Covid sembrano essere definitivamente alle spalle e, confortati anche dalle previsioni di un ennesimo boom di presenze nell’Isola per la prossima stagione estiva, a Santo Stefano Quisquina si respira un certo ottimismo.

«Tra i prossimi appuntamenti da non perdere – dice Ferlita – oltre alle celebrazioni organizzate in occasione dei quattrocento anni del ritrovamento della sacra grotta e dell’epigrafe di Santa Rosalia alla Quisquina, nel nostro borgo, nel fine settimana del 18 e del 19 maggio, ritorna la tradizionale Sagra del Formaggio, dedicata alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio. Il 17 e il 18 giugno, invece, festa grande in onore di San Calogero con la tradizionale processione del simulacro portato a spalla dalla Chiesa Madre fino alla chiesetta dedicata al santo».

 

Testo di Redazione