La Rete dei Sicani: i partner

Luana Landolina,
la coach della squadra
di Sicani Villages

 
Dalla natale Agrigento a Siena
dalla Galizia al Cairo e alla Lituania
per “allenare” alle strategie vincenti

Ogni squadra che si rispetti, ha di certo un buon allenatore. Agrigentina di nascita, cosmopolita per vocazione, Luana Landolina è la giovane coach di Sicani Villages. Trentasette anni, ha studiato a Siena dove ha conseguito la laurea triennale in Mediazione linguistica; poi, la passione per la Programmazione neurolinguistica, gli studi con Claudio Belotti e Roberto Cerè, pionieri del Coaching in Italia; quindi, l’esperienza in Spagna dove ha vissuto diversi anni, soprattutto in Galizia, per il perfezionamento del suo percorso formativo. E, poi, dalla penisola iberica in Egitto, al Cairo, dove ha vissuto cinque mesi e, successivamente, qualche mese in Lituania per un incarico all’Istituto italiano di Cultura.
«Con il coaching – dice Luana Landolina che è anche vicepresidente della Confcommercio Giovani di Agrigento – aiuto a creare una unità condivisa fra i diversi partner della rete. Dal come presentarsi e comunicare il focus della propria attività, alle strategie per sviluppare i propri talenti e migliorare le proprie performance. Fondamentale nel mio lavoro, è poi scardinare le convinzioni depotenzianti». Insomma, quel sabotatore interno, quella vocina malevola che ci dice: no, non ce la puoi fare, anzi non ce la farai mai!
«A volte – dice Landolina – il potere depotenziante è nascosto in modi di dire solo all’apparenza innocui, che ci portato per esempio ad affermare che una cosa ci piace da morire: ma se è una bella cosa, perché ci deve fare morire? Si dovrebbe dire: questa cosa mi piace da vivere!».
Ed è anche per cambiare approccio e imparare a uscire dalla zona confort, dove la reiterazione di modelli comportamentali già sperimentati risulta, di per sé, rassicurante, che la figura del coach è fondamentale in una squadra che vuole raggiungere obiettivi soddisfacenti.

«Per quanto riguarda la rete di Sicani Villages – dice Landolina – la difficoltà maggiore è la dispersione dei vari soggetti convolti, in un’area geografica abbastanza ampia. Fisicamente, è difficile incontrarsi tutti insieme, anche se per fortuna con le conference call, la tecnologia ci viene incontro. Nel mio lavoro, inoltre, sono previsti anche meeting on line personalizzati che insegnano, fra le altre cose, a superare l’eventuale difficoltà di proporsi all’altro, usando un linguaggio adeguato. Incontrarsi dal vivo è, però, fondamentale ed è sempre una occasione che stimola la nascita di collaborazioni e nuove iniziative. Dopo i due giorni a Siculiana che hanno visto coinvolti una ventina di partner del progetto, sono nati per esempio diversi pacchetti turistici frutto della sinergia delle diverse realtà imprenditoriali e produttive. Tra le iniziative frutto dello stage residenziale, il percorso “Seggi fora” di Giuliana che enfatizza l’abitudine nei piccoli centri di sedersi a chiacchierare o a svolgere piccole mansioni domestiche, seduti sull’uscio di casa: una consuetudine che piace moltissimo ai turisti stranieri, ma anche a chi vive nel caos della città, dove il più delle volte non si conoscono neanche tutti i vicini di casa».
Il punto di forza di questo approccio motivazionale, è la sua validità immediata: «Motivazione ed entusiasmo – dice Landolina – servono sempre, in qualsiasi contesto. E quello che in un primo momento può essere visto come uno svantaggio, tipo l’arretratezza rispetto a un certo tipo di approccio fino a quel momento mai sperimentato, ha come altro lato della medaglia il vantaggio di non avere precedenti con i quali confrontarsi, di essere i primi a fare quella determinata cosa».
Luana Landolina è coach di Sicani Villages dal 2020, un lasso di tempo di quattro anni più che sufficiente a darle la possibilità di conoscere da vicino i tratti salienti del carattere sicano: «Chi ha sposato questo progetto – dice – pensa davvero di potere fare la differenza e ha consapevolezza dell’importanza che ha nella promozione del territorio, la valorizzazione del suo capitale umano. Ecco perché il primo step del mio lavoro consiste nella identificazione dei valori, nella loro condivisione con i vari soggetti del gruppo e nello sviluppo delle strategie necessarie per raggiungere gli obiettivi».

 

Testo di Angela Mannino