Incontri e personaggi delle Terre Sicane

Zu Pietro, lo scultore che scolpisce nella memoria

Ha oltre 90 anni, vive a Giuliana e intaglia il legno grazie alla “indovinazione”

Il mondo contadino scolpito nel legno.
Semina, mietitura, vendemmia, animali al pascolo, ma anche figure ieratiche che ricordano le statuette votive dell’arte antica oppure bassorilievi con scorci di Sicilia.

L’universo creativo di Pietro Principato, scultore-contadino, affonda nelle sue radici che sono ben piantate a Giuliana. Un legame profondo con il borgo agricolo nell’estremo sud del Palermitano, dove “zio Pietro” – come tutti amano chiamarlo in paese – è nato nel maggio del 1930. Sono mani che scolpiscono un mondo in via d’estinzione, un lavoro duro, quello dei campi e del bestiame, che Pietro ha conosciuto negli anni di gioventù. Almeno fino al 1964, quando, nonostante il forte legame con la sua terra d’origine, nel 1964 emigra in Germania, come tanti, in cerca di fortuna.

Un addio segnato da un infortunio sul lavoro che gli cambierà la vita. Nel 1967 subisce una lesione traumatica della colonna vertebrale e viene sottoposto a numerosi interventi chirurgici che lo costringeranno a rimanere sulla sedia a rotelle per diverso tempo. Dopo nove anni, nel 1973, Pietro ritorna in Sicilia e poco tempo dopo inizia la sua avventura artistica che lo accompagnerà per tutta la vita, fino ad oggi.

A chi lo incontra, davanti alla sua porta di casa, nel cuore di Giuliana racconta che incidere il legno lo riporta nostalgicamente alla sua gioventù, trascorsa tra campi e animali. Come tutti gli autodidatti, vive l’esperienza creativa senza filtri e orpelli. Incide a bassorilievo servendosi di mezzi tecnici rudimentali, primo fra tutti il coltello, con cui intaglia soprattutto tavolette di legno d’olivo o di noce.

La sua tecnica del tutto spontanea, non conosce le leggi della prospettiva e dello scorcio, ma proprio per questo le sue opere appaiono sincere e dirette, a tratti evocative: figure nate dalla sua innata fantasia o come lui stesso dice: “Indovinazione”.

Incontrare Pietro – uno dei tanti volti veri e profondi che si possono incrociare esplorando le Terre Sicane – ascoltare dalla sua voce la genesi di ogni opera che ha intagliato, è come fare un fantastico viaggio a ritroso nella memoria. Un’arte spontanea, ma dal processo creativo rigoroso, che è un’ode al tempo che passa

Testo e foto di Giulio Giallombardo