Siculiana – dal 29 al 31 Marzo
Settimana Santa a Siculiana
Uno degli appuntamenti religiosi più sentiti dal paese di Siculiana, in cui si rievoca la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, è il rituale della Settimana Santa. A Siculiana le prime notizie sui riti di Crocifissione e Deposizione risalgono al 1600 per la presenza di un Calvario di cui non si conosce l’esatta ubicazione. Notizie più certe si hanno a partire dall’ultimo ventennio dell’Ottocento, quando l’arciprete di allora, Don Giovanni Moscato, fece realizzare una serie di oggetti per lo svolgimento dei riti del Triduo Sacro: la maestosa Croce del 1891, l’Urna sepolcrale in legno del 1877, le statue per le prediche delle Sette Parti del 1913, il Tabernacolo di Reposizione e la Vergine Addolorata del 1884.

La processione del giovedì santo, con l‘Ecce Homo e l’Addolorata, e quella del venerdì, con il Redentore e l’Addolorata, si collocano nella prima metà del 1900, molto probabilmente a cavallo delle due guerre. L’odierno svolgimento del Triduo Sacro non ha subito grandi trasformazioni, a parte il proliferare delle giovani Confraternite. Infatti attualmente sono sei le Confraternite impegnate nella Settimana Santa.
Consorelle Maria Addolorata: dapprima l’Addolorata era portata a spalla da uomini, ma negli anni sessanta si prodigarono un gruppo di ragazze presenti in Chiesa. Da quell’anno fu istituita la Confraternita dell’Addolorata.
Confraternita Ecce Homo: assai antica è la confraternita dell’Ecce Homo, sicuramente coeva alla fondazione del primitivo Calvario, di incerta ubicazione.
Confraternita S. Giovanni, Confraternita Maria Maddalena, Confraternita S. Pietro, Confraternita S. Michele Arcangelo: confraternite istituite negli anni ’90 sotto l’arcipretura di Don Giuseppe Argento.
La Settimana Santa si apre con la domenica delle palme nella quale si celebra l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Questo momento viene ricordato con una processione, che parte dalla settecentesca Chiesa di S. Antonino fino alla Chiesa Madre, in cui i fedeli con in mano grandi foglie di palme intrecciate e rami di ulivo accolgono simbolicamente Gesù.
Il giovedì santo è il giorno in cui la Chiesa, ricordando l’Ultima Cena di Gesù, celebra l’istituzione dell’Eucaristia e si rievoca la lavanda dei piedi per rinnovare la memoria di quell’atto di umiltà con cui Gesù li lavò ai suoi Apostoli. Nella nostra comunità questi momenti vengono rivissuti con “la lavanda dei piedi”, nella quale il sacerdote lava i piedi ai fidanzati che hanno concluso il corso prematrimoniale. Subito dopo Gesù Eucaristia viene riposto nel Tabernacolo nell’altare laterale ornato da fiori, piante e vasi con semi di grano germogliati al buio chiamati “lavureddu“. In tarda serata prende avvio la processione dell’Ecce Homo e dell’Addolorata, con la partecipazione delle rispettive Confraternite.
Questa processione rappresenta un momento di grande emozione e raccoglimento, nella quale l’Addolorata va alla ricerca del figlio carcerato, ricerca che si conclude con il toccante incontro in piazza Piano.