La Rete dei Sicani

Parola d’ordine “sinergia”
I partner del progetto
s’incontrano e fanno il punto

 

La coach Luana Landolina:
«L’obiettivo è imparare a camminare da soli
creando connessioni tra le realtà del territorio»

I partner di Sicani Villages si incontrano per fare il punto su quanto fatto finora e per fare progetti per il futuro. Due gli incontri di coaching che si sono svolti in questi giorni: il primo a Filaga, unica frazione di Prizzi, presso l’ostello Terra@terra e il secondo a Giuliana, nella sala della ex casa comunale. Incontri che si susseguiranno fino a ottobre e che dai monti al mare, toccheranno le diverse località sicane interessate dalla rete.
«È necessario – dice Luana Landolina, coach di Sicani Villages – capire cosa vogliamo fare nell’immediato futuro, ovvero quando, dal prossimo ottobre, la fase del progetto finanziata dalla comunità europea si concluderà. Insomma, cosa vogliamo fare da grandi? È questa la domanda che ci porremo nei team building che verranno organizzati anche a Santo Stefano Quisquina, Burgio, Montallegro, Porto Empedocle…».

Luana Landolina che è anche vicepresidente della Confcommercio Giovani di Agrigento, ha studiato a Siena dove ha conseguito la laurea triennale in Mediazione linguistica; poi, la passione per la Programmazione neurolinguistica, gli studi con Claudio Belotti e Roberto Cerè, pionieri del Coaching in Italia. In questi giorni, è in uscita la terza ristampa del suo libro “Essere felici è una parola! Gestire pensieri, comportamenti ed emozioni attraverso il linguaggio” che quando è stato pubblicato per la prima volta nella collana “Se vuoi puoi” diretta da Roberto Cerè, è stato un best seller Amazon.

«Adesso – dice Landolina – è importante che i diversi partner del progetto si incontrino per decidere come proseguire l’esperienza della rete e come farlo da protagonisti. È interessante che non ci si aspetti che qualcuno proponga una iniziativa, ma occorre creare l’iniziativa, esserne parte integrante. Ora la rete deve imparare a camminare da sola».

La parola chiave di questa fase è sinergia.
«Se ci chiediamo – dice Landolina – come può continuare a lavorare la rete anche senza il sostegno economico della comunità europea, è fondamentale puntare su quelle attività sinergiche che possano mettere insieme diversi soggetti, magari osando e creando connessioni tra mondi apparentemente inconciliabili. Per esempio, possiamo immaginare la turista di un hotel a cinque stelle, fermarsi a soggiornare in un ostello spartano? Sulle prime, potrebbe sembrare un’assurdità, una idea balorda, ma se si punta sul capitale umano, sugli incontri speciali che si possono fare in certi contesti, possibilmente avendo la possibilità di gustare le ricette tradizionali della cucina genuina di una volta, con ingredienti a chilometro zero raccolti la mattina stessa direttamente dall’orto, beh allora diventa una esperienza, magari anche unica e indimenticabile».

 

Testo di Redazione