Le tradizioni dei Sicani
Festa di San Martino, a Palazzo Adriano
i protagonisti sono i novelli sposi
Ogni anno nel borgo di “Nuovo Cinema Paradiso” tra folclore e simbolismo,
tanti i doni destinati alle nuove famiglie
Festa grande per San Martino a Palazzo Adriano, il paese di “Nuovo Cinema Paradiso”, il più piccolo borgo dei Sicani, fondato nel XVI secolo dagli esuli albanesi in fuga dall’avanzata turca.
Tra folclore e simbolismo, la sua tradizione affonda le radici nelle più antiche celebrazioni balcaniche. Una festa che coinvolge tutta la comunità e che è incentrata sulla famiglia, la solidarietà e la condivisione. Ogni anno, fitto il programma degli appuntamenti. I protagonisti sono gli sposi novelli, attorno ai quali si stringono tutti i palazzesi con affetto e, soprattutto, tanti doni.
L’11 novembre scorso, si è iniziato, come al solito, la mattina presto; con i bambini che hanno sfilato per le strade del centro e che hanno portato a casa degli sposini i “Sammartini”, caratteristici cesti impreziositi da raffinati merletti, con doni e tanti dolci della tradizione siciliana, dalla frutta di Martorana ai buccellati. La giornata dei festeggiamenti è, poi, culminata nelle visite alle case degli sposi per ammirare i bellissimi canestri realizzati per l’occasione.
«L’obiettivo simbolico e concreto di questa antica tradizione – dice Ilaria Parrino, presidente dell’associazione culturale Paradiso Arberesh – è sostenere la famiglia nel momento delicato della sua nascita. Già da trentanove anni, le diverse amministrazioni comunali che si sono succedute, la Pro Loco di Palazzo Adriano e la nostra associazione, con manifestazioni e convegni a cui spesso hanno partecipato studiosi di fama, hanno dato risalto alla Festa di San Martino; e quest’anno alla sua organizzazione ha partecipato anche la neonata associazione Ingegni».
Nell’ottica di un turismo esperienziale, volto a fare vivere al visitatore le atmosfere più genuine di questo piccolo gioiello nel cuore della Sicilia, l’associazione Ingegni (e il palindromo, ci garantiscono, non è casuale) ha messo a punto “San Martino Experience”, dando appuntamento ai partecipanti in quella Piazza Umberto I resa celebre dal capolavoro del Premio Oscar Giuseppe Tornatore.
Nel programma, la preparazione delle tipiche ceste in vimini di San Martino, che poi sono state consegnate a casa delle otto coppie di sposi novelli di Palazzo Adriano; e un tour per i luoghi più significativi del borgo, che ha coinvolto anche il Museo Nuovo Cinema Paradiso, inaugurato lo scorso agosto.
«È stata una occasione unica per calarsi in un’atmosfera d’altri tempi – dice Alessia Giordano, presidente dell’associazione Ingegni, evoluzione di un progetto destinato ai giovani del territorio, nell’ambito del bando FermentiInComune –. Siamo andati in giro per il borgo vestito a festa con gli abiti tradizionali arberesh, raccontando gli aspetti più significativi della festa, ma soprattutto facendoli vivere in prima persona ai visitatori che hanno portato con noi le i “Sammartini” agli sposi».
Tra i regali della tradizione, un tempo c’era il braciere e il calderone, oggi per lo più la scelta ricade sugli elettrodomestici per la cucina. La “Pitta”, invece, è il simbolo immutato della festa. Si tratta di una particolare forma circolare di pane, una focaccia decorata con lo stemma del Comune di Palazzo Adriano, l’aquila bicipite, e con un cuore, due colombe, un ramoscello di ulivo e altri simboli benaugurali. In occasione della Festa di San Martino, l’amministrazione comunale la dona a tutti gli sposi novelli dell’anno.
Testo di Angela Mannino