Il turismo lento dei Sicani

Destinazione “Casa Paradiso”
A Castronovo di Sicilia
il sogno-realtà di Francesca

 
Assieme al compagno ha deciso
di restare nella propria terra
e nella casa dei nonni
ha aperto un B&B che ospita
i pellegrini della Via Francigena

Una laurea triennale in Economia aziendale, conseguita a Palermo dove è nata; e dopo un periodo di riflessione per capire cosa fare da grande, la scelta. Partire o rimanere? Era questo il dilemma che l’ha tenuta in scacco per un po’, ma alla fine ad averla vinta è stato il richiamo delle radici.
Originaria di Castronovo di Sicilia, Francesca Giannone, 32 anni, lì è voluta tornare, lontana dal trambusto della città e dai suoi ritmi frenetici, per coltivare il sogno di una vita a dimensione umana nella propria terra.
«Dopo un periodo in cui ero decisamente nel pallone – racconta Francesca – e in cui ho lavorato in un negozio di abbigliamento, con il mio compagno Antonino Lino, abbiamo pensato a un progetto legato ai pellegrini della Magna Via Francigena, un mondo speciale e profondo, con il quale abbiamo deciso di entrare in contatto e di lavorare. Perché la Sicilia è bellissima, ma anche un po’ maledetta, per il carattere di noi siciliani, non sempre collaborativi fra noi, seppure molto ospitali e accoglienti».

Nasce, così, “Casa Paradiso”, un B&B che offre un’ospitalità familiare e che lavora soprattutto con stranieri, provenienti un po’ da tutto il mondo.
«Sono per lo più pellegrini – dice Francesca Giannone – e arrivano da Canada, Stati Uniti, Sudafrica, Repubblica Ceca, Danimarca, Belgio, Olanda, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Russia, Lituania, Malesia… abbiamo avuto anche qualche ospite cinese e giapponese. E la cosa bella è che spesso ritornano, una seconda, se non addirittura una terza volta, a riprova del fatto che si sono trovati bene; con il passaparola, poi, arrivano anche i loro amici o i parenti».
D’altra parte il nome “Paradiso” è tutto un programma. «In realtà – dice Francesca – era il soprannome, l’inciuria come si dice dalle nostre parti, del nonno di mio nonno, una persona talmente tranquilla e in grazia di Dio da essere chiamato “Pampina di Paradiso”, e siccome il B&B l’abbiamo realizzato nella casa che prima era dei miei nonni, abbiamo colto la palla al balzo».
La struttura si trova in una palazzina degli anni Venti, nel centro del borgo, all’inizio del quartiere arabo e gli arredi sono tutti artigianali, realizzati a Castronovo di Sicilia.

«Con i nostri ospiti – dice Francesca – ci piace istaurare un rapporto amicale. Li porto in giro per il paese che è piccolo, ma ha un territorio grande; racconto loro che i normanni lo scelsero perché era ed è ricco d’acqua, come testimoniano le diverse fontane tuttora attive. Su richiesta, in collaborazione con le guide del territorio, organizziamo tour specifici. E, poi, coinvolgendo anche papà Bernardo che assieme ad alcuni soci ha un’azienda agricola, proponiamo un agro-tour che, a seconda della stagione, fa vedere da vicino come si raccolgono le olive o gli agrumi, come funziona il frantoio e si fanno le marmellate, ovviamente con tanto di degustazioni. La cucina siciliana fa sempre la parte del leone, assieme ai formaggi tipici: nel nostro territorio, sono ben ventitré i caseifici».

 

Il motivo per cui Francesca e Antonino prediligono l’ospite straniero, è legato alla sensibilità diversa che gli attribuiscono: «Attenta alla nostra realtà – dice Francesca Giannone –, a come siamo. Ci piace trasmettere un’immagine dei siciliani fuori dai soliti luoghi comuni: vogliamo che conoscano noi giovani e che sappiano che vogliamo restare nella nostra terra per crescere e farla crescere. E ci piace pensare che chi decide di venire da queste parti, lo faccia anche per sostenere la nostra idea di progresso lento, ma costante».

 

Testo di Angela Mannino