L’esordio del progetto al TTG di Rimini
America, Canada, Australia…tutti pazzi per i Sicani
Bilanci e prospettive nelle parole di Pierfilippo Spoto e Laura Massoni
Il turismo lento e dal calore umano promosso dal progetto “Sicani Villages” sul palcoscenico del TTG Travel Experience di Rimini.
La manifestazione italiana che raggruppa in un solo evento tutte le community del turismo mondiale, quest’anno è stata dedicata al tema dell’utopia con l’emblematico titolo di “The year of Utopia. Live. Believe”. E i comuni e le aziende che si sono costituiti nella rete di impresa turistica “Sicani Villages”, grazie ai fondi europei del Gal Sicani, credono fortemente nell’investimento che vede fulcro della loro utopia, il capitale umano.
Ventinove comuni e diciannove aziende per lo più a conduzione familiare, insieme in un progetto per la promozione e la valorizzazione turistica di un territorio che spazia dai monti a una delle coste più belle della Sicilia, con tanto di Scala dei Turchi compresa.
Laura Massoni
Dall’11 al 13 ottobre – dice Laura Massoni, la cui azienda Pure Sicily è capofila del progetto – nel nostro grande stand alla fiera di Rimini, abbiamo presentato ufficialmente a una ribalta internazionale la rete di “Sicani Villages”. E siamo rimasti molto soddisfatti dagli incontri diretti che abbiamo avuto con gli operatori del settore. C’è molta curiosità e molto interesse per la nostra proposta, soprattutto da paesi come gli Stati Uniti, il Canada, la Gran Bretagna, l’Australia e i paesi latini del Sudamerica.
Nel rispetto del tema scelto quest’anno dalla manifestazione giunta alla sua sessantesima edizione, l’utopia di “Sicani Villages” mette al centro del progetto il turismo esperienziale e relazionale.
Coloro che scelgono di immergersi nel mondo dei Sicani – dice Laura Massoni – sono soprattutto persone che fanno una vita frenetica, bombardata dai social media e dominata dalla tecnologia, gente sempre con il cellulare in mano, che arriva in vacanza in Sicilia, alloggia in un albergo a quattro stelle e va a visitare la Valle dei Templi e i monumenti più belli dell’Isola, ma che cerca anche qualcosa in più.
E quel qualcosa in più è, appunto, il capitale umano. Un capitale fatto di esperienze e relazioni uniche con itinerari cuciti su misura.
Insomma – dice Massoni – un turismo umano e lento, un turismo delle radici, intese non solo dal punto di vista geografico, ma anche esistenziale. Un ritorno alle origini, alla semplicità, alla lentezza. Direi, quasi, una interazione filosofica.
Perché la bellezza di questo angolo di Sicilia, sta nella gente che senza fretta ti racconta la propria storia, che ti offre il pane “cunzato” accompagnandolo con un buon bicchiere di vino e un sorriso complice, che ti accompagna in cima al campanile di un paesino arroccato sulle montagne e ti fa suonare, magari per la prima volta nella vita, quella campana che a ogni rintocco ti fa ridere dalla felicità, come un bambino.
Pierfilippo Spoto
L’esperienza – dice Pierfilippo Spoto, a Rimini con “Sicani Villages” come referente del Gal Sicani – non è il pane “cunzato”, ma chi ci sta dietro.
Di Sant’Angelo Muxaro, piccolo centro dell’Agrigentino nel cuore dei Sicani, Spoto dopo qualche anno vissuto nella metropoli londinese, è ritornato nella sua Sicilia e da ventuno anni si occupa di turismo esperienziale.
All’inizio – racconta – mi hanno preso per pazzo. Oggi a darci una mano c’è anche l’Europa che ci aiuta a fare qualcosa in cui noi siciliani non sempre siamo bravissimi: fare rete. Il cambio generazionale è fondamentale, anche per la maggiore attenzione alla comunicazione e ai media in genere: è bello constatare che dove sono arrivati o ritornati i giovani, si è cambiato passo. Nel territorio dei Sicani, l’associazionismo è stato di grande importanza: da soli non si va da nessuna parte, insieme si vince.
A Rimini, Spoto si è portato appresso una troupe televisiva: Anche per raccontare – dice – attraverso i nostri canali social, alla gente dei Sicani quali sono le potenzialità del territorio, per una maggiore consapevolezza delle proprie risorse… Giusto qualche giorno fa, accompagnavo un gruppo di turisti belgi; a un certo punto, sono rimasti colpiti da tre anziani che se ne stavano seduti su una panchina. Mi hanno chiesto cosa ci facessero lì senza fare alcunché, glielo abbiamo domandato e, tra l’altro, è venuto fuori che quando erano giovani erano emigrati in Belgio. Da lì sono partite storie, risate, ricordi di un’altra epoca. E i belgi felici. Perché quello che per noi può essere banale, o semplicemente nella norma, per altri è bellissimo.
Un prezioso tesoro fatto di persone e delle loro storie, incontri dell’anima sulla strada di una curiosità che non ha fretta, anzi che fa della lentezza un valore aggiunto.
In prospettiva di Agrigento capitale della cultura del 2025, si conta adesso su un effetto volano per tutto il territorio dei Sicani.
Siamo già al lavoro – dice Laura Massoni – per presentare il nostro progetto di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, dell’artigianato e del settore agroalimentare delle Terre Sicane nelle vetrine più interessanti del settore turistico.
Testo di Angela Mannino